venerdì 10 gennaio 2014

Dov'è finito Margherita?

Ho lasciato la paffuta Margherita in un angolo del grande giardino dove è stata liberata, domandandomi se sarebbe stata bene in quel nuovo posto, dove vive libera, o se avrebbe rimpianto la sua piccola gabbia, dove è cresciuta e dove ogni giorno il suo padroncino andava a trovarla chiamandola per nome. 

I miei nipoti sono andati a trovarla, ma non sono riusciti ad avvicinarsi, a volte nemmeno a vederla. Corre e si nasconde, insieme agli altri conigli incontrati nel grande giardino. Sembra star bene, essersi fatta nuovi amici. Sembra anche aver dimenticato il suo nome. Forse, dopotutto, aveva ragione mio marito... Ma come può essere cambiata tanto?

Prima di trasferirmi in California ho sempre trovato piuttosto facile giudicare il cuore delle persone che mi stavano accanto, vicine o appena incontrate. Misurarne l'ampiezza e la profondità, la sincerità, il coraggio e le ferite. Senza margine di errore. Spesso queste misure si traducevano poi in una scala di valore: il suo cuore vale tanto, quello di lei, un po' meno. Il loro proprio poco. Punto e a capo. Ultima parola. 
Poi sono atterrata in America.
Dopo qualche mese passato a trovare la strada per uscire dalla nebbia inevitabile che un cambiamento così grande porta, ho iniziato a guardare. E mi sono accorta che forse vedevo male, non prestavo abbastanza attenzione. Vedevo un pezzo di cuore, e credevo invece che fosse tutto. Soprattutto vedevo ma non mi interessavo, non interrogavo sinceramente, non prendevo a cuore, appunto. 
Dunque? 
Dunque ho imparato che il cuore è smisurato, ricco, contraddittorio a volte; cambia e cresce, si allarga, abbraccia, dona, soffre, punisce. Ho imparato che è forse la cosa più amabile che mi venga continuamente offerta, qui, come ovunque vada. Ho imparato a non giudicarlo, di più, ad osservalo con benevolenza, ad essergli amica. E mi ritrovo così a tavola con persone a cui non avrei mai creduto di potermi interessare curiosa e contenta. 
Dunque ho imparato una parola nuova: appreciation.


Certo se avessi saputo la fatica che costa essere arrivata qui non so se sarei partita. Per fortuna la vita si svela piano piano. Così come il cuore. Anche quello della paffuta Margherita, così cambiato, o forse, semplicemente, svelatosi nel tempo!

Nessun commento:

Posta un commento